Raggiungiamo Sigiriya, 90 km a nord di Kandy. Il clima è finalmente piacevole e costante, il paesaggio molto esotico e il villaggio di Sigiriya ben curato, accogliente ma altrettanto molto turistico.
Come al solito, noi predilegiamo la tranquillità, scegliendo di alloggiare in una graziosa casa sull’albero a 2 km dal centro del villaggio, immersi nella Giungla e venendo accolti con due estratti di cocomero appena raccolto dalla terra.
Sigiriya è nota soprattutto per la sua Lion Rock, considerata dall’Unesco uno degli otto patrimoni dell’umanità dello Sri Lanka.
Noi decidiamo di ammirare Lion Rock, al tramonto, dalla vicina roccia di Pidurangola. Scalarla è stato suggestivo e mistico, noi donne ci siamo coperte per un primo tratto gambe e spalle visto che lungo il percorso si attraversava anche un tempio Buddhista.
La vetta si raggiunge con un ultimo tratto mani-piedi, come se quella determinazione e fatica venissero poi ripagate improvvisamente dalla vista che questa terra ha saputo regalarci.
Il sole del tramonto scaldava il rosso della Lion Rock rendendola ai nostri occhi affascinante quasi dipinta su un cielo di tela. Tutto intorno invece si poteva osservare tutta la vallata di Sigiriya e le timide luci dei villaggi limitrofi, che cominciavano lentamente ad apparire.
Abbiamo atteso il tramonto, respirando la magia di quei panorami e quella sensazione di essere “on top of the world”!
Altra particolarità qui a Sigiriya è l’artigianato del legno, utilizzando soprattutto ebano, mogano e legno ricavato dall’albero del frutto Jack. Abbiamo ammirato cosi il falegname come realizzava le opere nella sua bottega, illustrandoci così le particolarità di ogni legno.
Altrettanto interessante è stata la chiacchierata che Ale ha intrattenuto con l’host della ns struttura. Un ragazzo semplice di 41 anni, un “gigante buono”, che aveva deciso di cambiare vita 20 anni fa passando dalla frenetica e caotica Colombo alla tranquilla periferia di Sigiriya, portando con sé tutta la splendida famiglia e tirando su un piccolo agriturismo per vivere della propria terra.
Tornando alla chiacchierata che ha avuto con Ale, hanno affrontato diverse tematiche da quelle politico-sociali come la guerra civile a quelle più spirituali. Abbiamo infatti scoperto che non solo era cristiano cattolico ma che la religione cattolica è diffusa maggiormente nella costa, derivante dalla passata dominazione portoghese. È stata una sorpresa per noi, soprattutto per la centralità dei tempi buddhisti e induisti distribuiti in ogni angolo del paese.
Salutiamo Sigiriya con la leggerezza nel cuore per aver fatto incetta di quella vita e persone semplici!