Atterriamo a Colombo alle 18 ora locale, dopo alcuni ritardi accumulati e cambi improvvisi di orario all’aeroporto di Doha…
Che poi alla fine non è un vero viaggio se non corri a perdi fiato per l’aeroporto mentre la compagnia aerea invita i passeggeri a presentarsi immediatamente al gate anticipando all’improvviso la partenza.. “LAST CALL FOR COLOMBO. LAST CALL FOR COLOMBO”… mentre tu corriiiii e ridi…. sperando di non perderlo!
L’attesa a Doha è stata.. grottesca, un aeroporto sicuramente perfetto, dove c’è più staff che passeggeri, dove ti chiedono continuamente di compilare una survey sulla qualità del servizio in aeroporto. Dove hanno costruito un giardino esotico all’interno (The Orchard) come piccolo enclave per rilassarsi nell’attesa del proprio aereo….
Lasciamo Doha e veniamo pervasi da quella sensazione di… ANCHE MENO!
Atterrati a Colombo, è già troppo tardi per prendere l’ultimo treno per Galle (al sud). Così prenotiamo un driver con “pickme” (un Uber locale) e in 2 ore e mezzo raggiungiamo la nostra prima tappa che fin da subito, seppur nel buio della notte, è apparsa ai nostri occhi come un piccolo paradiso…
Cosi ci addormentiamo in un glamping ricoperto di banano, facendoci cullare dalle onde che ci separano a pochi metri…
L’Oceano è vita, potenza e melodia, violenza e carezza.
Il risveglio è stato uno dei più belli della mia vita…con Ale ci dirigiamo subito in spiaggia… a salutare l’Oceano per immergerci nelle sue onde e raccogliere tutta la sua energia… mentre respiriamo l’essenza di una spiaggia incontaminata e selvaggia. Il tempo qui sembra essersi fermato… come se volesse concederci lui stesso del tempo per il riposo, per meditare e goderci quel silenzio caotico delle onde, o semplicemente per ricordarci di respirare.
La cucina Srilankese è buonissima (paratha, rotti kotthu, rice and curry), le persone sono umili e gentili. Anche nel traffico, mantengono sempre il sorriso e la calma.. in pieno spirito buddhista.
A Galle visitiamo il Fort dove in pochi secondi vengo circondata da scolaresche che curiose mi riempiono di domande.. Ma la più bella è stata di una bambina che timidamente mi chiede se mi piace lo Sri Lanka. La mia risposta la riempie di orgoglio per il suo Paese regalandomi un bellissimo sorriso!
Altrettanto Ale, che con la sua immancabile ironia vedendomi circondata di bambini realizza che non può lasciarmi davvero un attimo 🙂
La spiaggia di Unawatuna dista pochi km dal centro di Galle, merita di essere vista soprattutto per godersi una bella cena di pesce sulla sabbia… Con vista Oceano…
Ma la vera perla di Unawatuna risiede nel suo tempio Buddhista, che si erge su una collina lontano dal frastuono dei turisti. Addentrandoci scalzi al suo interno, siamo finiti su un belvedere roccioso, vista “tramonto sull’Oceano”, dove le onde si infrangono violente e raggiungono importanti altezze e dove nell’arco di pochi minuti si era riempito di persone anche locali…. mentre io e Ale ci godevamo la “migliore roccia in prima fila”.
E una domanda spontanea sorge tra noi: “Ma perché ci ritroviamo sempre in luoghi immersi e avvolti dalla Natura?”
E con questa considerazione, torniamo nel nostro piccolo paradiso incontaminato.
Glamping in mezzo ai banani con risveglio sull’oceano….
Non siete voi a trovare la natura ….è la natura che potente trova voi…
Meravigliosi…continuate così ❤️
Grazie amicaaaa ♥️🥹