Ci troviamo nel villaggio di Koubri. Veniamo accolti subito dal Re che ci ha messo a disposizione l’ambulatorio per visitare il popolo del suo villaggio. Vi assicuro che intercedere e comprendere la cultura di un villaggio africano non è cosa facile.
A ogni modo sono stati due giorni molto molto intensi, abbiamo visitato circa 80 persone di cui 30 piccoli.
Con noi c’è Marianne, una burkinabé di un villaggio qui vicino, ci aiuta con il moré perché nessun paziente parla francese, in aggiunta ad un alto grado di analfabetizzazione.
Sono al fianco della pediatra Florita, registro le visite e relative patologie, terapie e dati dei piccoli pazienti. E anche in questo villaggio abbiamo alla fine riscontrato nei più piccoli un alto livello di anemia e malaria.
Viaggiare con medici significa mettersi al servizio totale delle persone… significa anche incrociare per strada il destino di bambini visibilmente malati cercando di fare il possibile.
Non si salva il mondo, forse rimarranno sempre piccole gocce nell’oceano. Ma vedere gli abitanti di Koubri che sono venuti a ringraziare i medici per averli visitati lo scorso anno, è stato un grande orgoglio per il nostro gruppo!