Tanti anni fa i miei meravigliosi nonni vennero qui, a Dakar e visitarono l’isola di Gorée teatro nella storia della triste “traite négrière”, i.e. la tratta dei neri. Oggi mentre attraccavo all’isola il mio pensiero era solo per loro e a tutte le emozioni che hanno provato e che sto rivivendo io.. dopo tanti anni…in questa terra.
L’isola dista 3 km da Dakar ed oggi è un posto turistico, invasa da musiche africane e venditori di souvenir.
All’interno è presente il Musée Historique dove è raccolta la storia dei colonizzatori portoghesi, inglesi, olandesi, spagnoli e francesi che, dal ‘500 si susseguirono a Gorée per il commercio triangolare: navi negriere partivano dall’Europa cariche di merci, da barattare in Africa con gli schiavi, da vendere poi nelle Americhe in cambio sopratutto di cotone, tabacco e zucchero.
Entrati nella maison des esclaves, i.e. casa degli schiavi, si coglie subito un senso di atrocità. I posti sono angusti e claustrofobici. Le celle degli schiavi sono disposte ai lati dell’entrata e divise in: donne, uomini, bambini e ribelli, mentre in fondo si scorge la porta “di non ritorno” che consegnava gli schiavi direttamente nelle navi per salpare nell’Oceano.
Visitare la “maison” tra le urla di turisti americani fissi a documentare con l’iPhone, incuranti delle attese degli altri visitatori, sicuramente non restituisce al luogo quella sacralità e rispetto che forse in certi contesti ci vorrebbe.
A ogni modo, la statua che erge fuori la maison raccoglie nel modo piu significativo e struggente la forza di questo popolo per la conquista della libertà!
Leggere le tue parole e vedere queste foto splendide creano una specie di teletrasporto, sai? Mi sento di stare lì con te ❤
Mais tu es avec moi.. ☉